
Cittadini fuori dalla logica partitica, di destra e di sinistra, si mettono insieme e fanno valere i propri diritti sull'acqua, bene primario che non può sottostare alle logiche di mercato, di profitto e guadagno di privati e, soprattutto, di pochi. Un comitato che a Aprilia esiste dal 2005, attivo per la battaglia dell'acqua gestita al 51% da Acqualatina e 49% dall'azienda francese Veolia. Anni questi, di bollette contestate e ricorsi. Presidente di Acqualatina, ricordiamolo, è Claudio Fazzone, coordinatore del Pdl per la Provincia di Latina, Senatore della Repubblica, (neoeletto) consigliere regionale del Lazio e deus ex machina di Fondi, cittadina del sud pontino venuta alla ribalta negli ultimi tempi per infiltrazioni mafiose nell'amministrazione comunale che, dopo una relazione di 500 pagine del (ex)prefetto Frattasi, non viene sciolta ma si dimette in massa tanto che verrà poi rieletta a governare la città nelle amministrative del 28 e 29 marzo 2010. Ma questa è tutta un'altra storia.
Ma torniamo alla questione di Aprilia, il Consiglio di Stato lo scorso anno ha depositato una sentenza che riconosce i principi fondamentali sulla gestione dei beni comuni. Primo fra tutti: l'acqua non è un bene qualsiasi, gode di tutela superiore e inoltre i comuni hanno la piena autonomia nella gestione idrica.
In sintesi, il Consiglio di Stato riconosce al Comune di Aprilia la facoltà di decidere su chi debba gestire la propria acqua, senza imposizioni della Provincia (Latina).
Oggi, il Presidente del Consiglio comunale di Aprilia ha convocato le tre commissioni principali con all'ordine del giorno «la riconsegna dell'impianto idrico comunale da parte di Acqualatina S.p.a.». Il Comune si prepara a riprendere la gestione degli acquedotti con un tesoretto di oltre 1 milione d'euro. Comunque andrà a finire sarà un messaggio positivo per la democrazia e esempio da seguire per tutti gli altri comuni d'Italia paralizzati dalla privatizzazione selvaggia.
Ma torniamo alla questione di Aprilia, il Consiglio di Stato lo scorso anno ha depositato una sentenza che riconosce i principi fondamentali sulla gestione dei beni comuni. Primo fra tutti: l'acqua non è un bene qualsiasi, gode di tutela superiore e inoltre i comuni hanno la piena autonomia nella gestione idrica.
In sintesi, il Consiglio di Stato riconosce al Comune di Aprilia la facoltà di decidere su chi debba gestire la propria acqua, senza imposizioni della Provincia (Latina).
Oggi, il Presidente del Consiglio comunale di Aprilia ha convocato le tre commissioni principali con all'ordine del giorno «la riconsegna dell'impianto idrico comunale da parte di Acqualatina S.p.a.». Il Comune si prepara a riprendere la gestione degli acquedotti con un tesoretto di oltre 1 milione d'euro. Comunque andrà a finire sarà un messaggio positivo per la democrazia e esempio da seguire per tutti gli altri comuni d'Italia paralizzati dalla privatizzazione selvaggia.
Staremo a vedere.
3 commenti:
speriamo davvero! a breve cominceranno le raccolte di firme per il referendum sull'acqua. Io incrocio le dita, mi attivo e spero.
l'Italia è un paese strano. Vedremo
Noi lo abbiamo fatto! Siamo nel gruppo!
Mio padre è andato a tutte le riunioni.....
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